Marco aprì la porta della sua casa alle ore 6 del mattino, rientrando dal suo singolare lavoro... passava 8 ore a infornare legna in dei grandissimi camini il cui scopo è ancora nascosto.. si narra che il calore sviluppato da quei fuochi serviva ad alimentare il termosifone dello studio di un noto e famoso politico.. c'è chi invece raccontava di aver visto strane persone in giacca e cravatta danzare attorno a idoli pagani in sale nascoste nel sottosuolo...
Marco lavorava lì perchè un cartellone pubblicitario lo aveva invitato a fare quell'esperienza alchemica in quel posto.
La sua casa era vuota, l'odore di incenso lo rassicurò, posò la brutta giacca che stava per regalare agli affamati secchioni dell'immondizia che si ingrassavano sotto casa, si tolse gli occhiali e camminò piano.. si tolse le scarpe come faceva sempre per non svegliarla e aprì la rumorosa porta della camera sollevandola un pò da terra per non rovinare quel silenzio.
Non volle neanche accendere la luce, quel buio lo confortava... immaginava di vederla dormire silenziosa nella parte del letto più vicina alla luna...
Il cuore tremava, il fiato faticava ad uscire dai polmoni come se il cuore fosse cresciuto a dismisura impedendo ai polmoni di gonfiarsi e pompare aria al cervello...
Il cervello rimase senza aria e non potè formulare i pensieri, il cuore dominava l'animo e il corpo fisico e si ustionò a contatto con quella mancanza così forte...
Allora Marco si alzò, accese la luce per fissare quel vuoto, lo scrutò come fosse un rebus... e là dove prima c'era solo paura e rammarico, quell'immagine così grossolana divenne uno stupendo libro dove trarre insegnamenti.
- Ecco dov'è la spiritualità, in questa cosa concreta, in questo cuscino ancora gonfio e in quest'assenza così forte... qualunque tipo di concetto assorbito dalla mente e dal cuore non è spirituale se non termina con un gesto.. con un'azione concreta che spieghi, che difenda quel concetto fin troppe volte sventolato al mondo..
La spiritualità, se approfondita compensa dei vuoti emozionali che risuonano con le leggi dell'universo, facendoci sentire superiori avvolte, capaci, pieni di volontà... ma poi mi giro e tutto quello che vorrei non c'è.. la felicità ha preso un aereo scappando da me che l'amavo...
Occorrono gesti caro Marco, ed ora senza troppo piangere su un errore, una malattia, un freno, gioisci dell'opportunità che non ti era dovuta ma che ti è stata donata... quella, finalmente, di dimostrare a te stesso, a lei e al mondo che il famoso percorso è da fare camminando.. non raccontando di camminare.
Marco sprofondò nel letto.. ripetendosi che nulla è perduto e che lei per prima sta dimostrando ad entrambi cosa vuol dire concretamente amare, esserci, camminare.
Sospirò, l'abbracciò nel suo cuore lontano, la baciò tra i sogni e le carezzò una guancia... quello che c'è dentro di me, ciò che sento per te angelo mio, troverà il coraggio di essere... umilmente, incondizionatamente, sempre di più, ciò per cui vale la pena vivere questa vita meravigliosa in questo corpo destinato a ben altre energie che quelle della paura e del rammarico...
La spiritualità sarà sorridere per accendere il buio, farsi daparte per far passare ossigeno rivitalizzante, sostenere ogni scintilla di bellezza che il tuo bagliore regala al mondo.
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"qualunque tipo di concetto assorbito dalla mente e dal cuore non è spirituale se non termina con un gesto.. con un'azione concreta che spieghi, che difenda quel concetto fin troppe volte sventolato al mondo.."
RispondiEliminaBellissimo, poetico e pure simile al concetto che esprimevo nel post più recente a proposito dell'azione.
Si può classificare come poesia d'amore? :)
Ciao!